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Aesculus hippocastanum L.: che cos’è?
Aesculus hippocastanum L. è una specie di pianta da fiore della famiglia sapiron e litchi Sapindaceae. È anche chiamato ippocastano, ippocastano europeo, buckeye, e conker tree. A volte è chiamato castagno spagnolo.
L’ippocastano è un grande albero caducifoglio, che può essere alto fino a 30 metri e largo anche 15, molto usato anche come pianta ornamentale nei grandi giardini, per via dell’ombra creata dai sui rami e dalle sue larghe foglie.
Aesculus hippocastanum L.: perché viene utilizzata nei cosmetici e nei prodotti per la cura personale?
L’ippocastano è una specie arborea medicinale ampiamente coltivata a scopo ornamentale e da ombra. È stato usato tradizionalmente per alleviare i reumatismi, la diarrea, gli infortuni sportivi, il mal di stomaco, le vene varicose e come analgesico per il dolore al petto.
La pianta riduce inoltre la ritenzione di liquidi aumentando la permeabilità dei capillari e consentendo il riassorbimento dei liquidi in eccesso nel sistema circolatorio.
I semi sono decongestionanti, espettoranti e tonici. Sono stati utilizzati fin dai tempi più remoti nel trattamento di reumatismi, nevralgie ed emorroidi.
Per queste proprietà è possibile trovare estratti, polveri, oli o macerati di ippocastano all’interno non solo di prodotti ad uso esterno quali pomate o creme ma anche all’interno di supporti alimentari preposti al trattamento delle problematiche sopra elencate.
Aesculus hippocastanum L.: è un ingrediente sicuro?
È consigliabile non superare la dose giornaliera raccomandata nel caso dei supporti alimentari. Questo principio è da ritenersi sicuro secondo i quantitativi e gli usi determinati dalle attuali normative in vigore in ambito cosmetico ed in ambito alimentare.
L’ippocastano contiene quantità significative di un veleno chiamato esculina e può causare la morte se mangiato crudo e non precedentemente trattato, lavorato e dosato in modalità corrette.
Come per tutti i supporti alimentari il suggerimento è di utilizzarli sempre previo consulto con il proprio medico curante.