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Dentifricio fai da te: come realizzarlo?

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Oggi parliamo di dentifricio: da tempo si sa che sorridere fa bene alla salute, ancora di più se abbiamo la possibilità di sfoggiare denti bianchi, sani ed ecologici. Con questa pasta per denti home made sarà semplice ed economico prendersi cura del nostro cavo orale!

“Chi è che ogni notte rimette a posto i sorrisi degli uomini, dopo che si sono addormentati? Chi è che riordina le linee e i bordi e gli angoli della bocca che durante il giorno si sono deformati per la tristezza o la stanchezza? Forse è un angelo che fa tutto questo.” (Fabrizio Caramagna)

Quando nasce il dentifricio?

Il dentifricio, la pasta che utilizziamo quotidianamente più volte al giorno per mantenere sani e puliti i nostri denti (o almeno così dovrebbe essere), nasce in tempi molto antichi.

Ne troviamo una prima versione nell’Antico Egitto e nella vecchia Babilonia nel periodo compreso tra il 5000 a.C. ed il 3000 a.C. In forma di crema le prime paste dentifricie non venivano applicate con il più moderno spazzolino, bensì per mezzo di uno straccio. Efficaci ma dal sapore non troppo gradevole erano composte da gusci d’uovo tritati (rimineralizzante), pomice (levigante), zoccoli di bue macinati (rinforzanti ?), mirra (antimicrobica ed antinfiammatoria).

Per vedere la comparsa del primo “spazzolino da denti”, dobbiamo attendere il 500 a.C., quando in Cina le paste a base di Ginseng e menta venivano applicate su un bastoncino che veniva inserito nel cavo orale e masticato con cura.

Nel 1800 il dentifricio cambia forma: non abbiamo più un prodotto in pasta bensì una miscela di polveri dentali abrasive. Questa miscela era generalmente composta da sale, mattoni frantumati, carbone e gesso. Probabilmente un mix efficace nel rimuovere placca e tartaro ma non troppo salutare in caso di ingestione accidentale e ripetuta.

Pochi decenni dopo nasce la prima forma di pasta dentifricia più vicina ai giorni nostri: una polvere per denti con aggiunta di sapone o successivamente gesso e sapone. Nel 1880 viene realizzata la prima produzione industriale di questo prodotto: sarà in questo momento che comparirà quell’oggetto che ogni giorno ci tiene compagnia durante la nostra tooth care routine, il tubetto di dentifricio.

Nel 1950 compare il fluoro tra gli ingredienti che compongono le paste. Dapprima inserito negli acquedotti con la convinzione che questo componente fosse fondamentale per il benessere di denti ed ossa, viene successivamente ritenuto indispensabile per un sorriso sano e smagliante. Oggi vi è un acceso dibattito sulla reale necessità di questo ingrediente, in quanto un eccesso può generare fluorosi dentale: puntini o macchie marroni sui denti e deterioramento degli stessi. Non solo: questa sostanza chimica sembrerebbe depositarsi sui tessuti ghiandolari, muscolari e nervosi generando a lungo termine problemi di salute anche gravi.

Come lavare i denti in sicurezza?

Oggigiorno vi è una vasta gamma di paste sul mercato ed è sempre più facile trovare il dentifricio che può fare al caso nostro. Importante però è sempre verificare gli ingredienti con cui vengono realizzati questi prodotti di uso quotidiano. Scopriamo insieme quali sono i componenti da evitare!

  • Triclosan: antibatterico e fungicida purtroppo crea scompensi alla tiroide, interferisce con l’apparato endocrino ed attualmente è infa se di studio un suo collegamento con alcune forme di cancro;
  • Laurisolfato di sodio (SLS): questo componente ha funzione di addensante e schiumogeno ma è irritante per la pelle, inquina le falde acquifere, genera la morte della fauna marina e pensate un pò di norma viene utilizzato come pesticida ed erbicida. Lo vorreste all’interno del vostro dentifricio?
  • Sorbitolo: impedisce al dentifricio di seccarsi, può causare fenomeni di diarrea cronica;
  • Aspartame e saccarina: inseriti nei tubetti per addolcirle le paste dentifricie va da sè che bene non fanno come quando sono contenuti negli alimenti;
  • Dietenollamina (DEA): un altro schiumogeno che interferisce con il sistema endocrino;
  • Fluoruro: ne abbiamo parlato prima, è una sostanza controversa. Gli ultimi studi dimostrano che può modificare geneticamente il DNA, interferire con i processi enzimatici e con il sistema immunitario;
  • Microsfere: generalmente realizzate con delle microplastiche (polipropilene, il polietilene tereftalato, polimetilmetacrilato) hanno funzioni abrasive ma spesso si insinuano sotto le gengive (ed il nostro organismo finisce con l’assorbire queste sostanze chimiche);
  • Glicole propilenico: è un solvente che normalmente nei processi industriali viene utilizzato per produrre smalti e vernici, questo dovrebbe già dire tutto;
  • Glicerina: crea una pellicola che impedisce ai denti di assorbire i minerali presenti in saliva rilasciati nella prima fase digestiva, osssia la masticazione.

Leggere attentamente le etichette dei dentifrici che acquistiamo si rende utile per evitare di introdurre nel nostro corpo queste sostanze appena elencate.

Dentifricio fatto in casa: quando sai cosa… mangi!

Impossibile che non vi sia mai capitato di ingerire una piccola quantita di dentifricio o colluttorio, così come è impossibile che per un attimo non vi siate chiesti se avrebbe potuto nuocere alla vostra salute. Probabilmente solo in quel momento avete iniziato a documentarvi sulle paste per l’igiene dentale, e cercando vi siete (ahimè ?) imbattuti in questo articolo. O forse già consci dei rischi che stavate correndo avete direttamente cercato tutte le ricette disponibili in rete per realizzare un dentifricio fatto in casa.

Vi proponiamo pertanto oggi le nostre due ricette, pronti a pastrocchiare?

Dentrifricio white smile.

Un dentifricio bianco di nome e bianco di fatto, semplice da realizzare con pochissimi ingredienti. Per realizzare questa pasta potete miscelare un cucchiaio di bicarbonato, un pizzico di sale, un cucchiaio di olio di sesamo (ottimo anche per la tenicca dell’oil pulling), due gocce di olio essenziale alla menta (per rinfrescare l’alito), due gocce di olio essenziale di melaleuca (antibatterica, disinfettante, cicatrizzante).

Dentifricio green smile.

Verde di nome, verde di fatto: questo dentifricio è realizzato con la nostra cara ed amatissima argilla verde ventilata. Non lasciatevi ingannare dalle apparenze, nonostante questa pasta risulti alla vista scura basterà un semplice ed accurato risciacquo per riportare i denti ad un antico splendore. L’argilla inoltre è ricchissima di minerali ed oligoelementi, pertanto si rende utile nel rinforzare denti e riparare le gengive.

Realizzare il green smile è semplicissimo: un cucchiaio di argilla in polvere, due gocce di olio essenziale di salvia, due gocce di tea tree oil, due gocce di olio alla menta.

Adesso non avrete più scuse per evitare di lavare i denti almento 3 volte al giorno, al termine dei pasti perchè il dentifricio per voi non ha più segreti!

Voi che cosa ne pensate dell’igiene dentale: solo una noiosa pratica da seguire o un vero e proprio rituale di bellezza? Lasciateci un messaggio, ci piacerebbe conoscere la vostra opinione in merito!

Iolanda Baccarini - CEO and Blogger for Cremedivenere.it - Blog di Creme di Venere

Iolanda Baccarini, classe 1980, skin care addicted. Curiosa, ama leggere e scrivere e celare in ogni articolo metafore. Adora tutto ciò che è insolitamente bello, guardando oltre l’apparenza e l’immagine: l’anima, l’essenza e la sostanza. Ribelle, testarda e sovversiva di natura: segno zodiacale Capricorno, ascendente? Leone naturalmente!

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